“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, così è nato l’Orto Botanico del Sannio, dalla bonifica di una discarica abusiva nei pressi del centro storico di Campolattaro (Bn). Seimila metri quadrati di terreno sottratti all’incuria e al degrado, con un magistrale intervento di recupero ambientale e paesaggistico, senza uso di mezzi meccanici, sono stati trasformati in uno splendido Ecomuseo. L’Orto Botanico del Sannio è così diventato un luogo unico nel suo genere perché la collezione delle piante segue criteri scientifici e naturali con finalità didattica, ricreativa, rigenerativa e di conservazione della biodiversità; é un luogo unico perché oltre a perseguire obiettivi di comunicazione ambientale questo Orto é permeato di simboli e di un paesaggio tradizionale, ossia custodisce valori e identità locali. Quando si visita l’Orto Botanico si ha la sensazione di essere ospite di un ambiente perfettamente integrato nel paesaggio rurale tradizionale.
Abbiamo censito le specie che crescono spontanee nell’Orto, oltre 300 piante selvatiche della flora mediterranea, aromatiche, medicinali, tintorie ed alimurgiche; abbiamo realizzato alcune aiuole sperimentali per la creazione di un orto-giardino di impronta sostenibile e identitaria, riproducibile anche in giardini privati; abbiamo salvato da una probabile estinzione 140 varietà di frutti antichi, collezione che deve essere incrementata nei prossimi anni considerando le decine e decine di varietà che necessitano di essere salvate; coltiviamo in modo sperimentale (senza acqua, senza concimi e senza trattamenti), esclusivamente per autoproduzione di semi, alcune varietà di orticole antiche locali; lungo i sentieri dell’Orto si possono ammirare le fioriture di rose antiche e di orchidee selvatiche; stiamo realizzando le tabelle identificative, per tutta la biodiversità dell’Orto, in ceramica artistica artigianale.
Vent’anni di appassionata ricerca, grazie al lavoro di volontariato di Mariagrazia Nardone (ceramista) e Vincenzo Mancini (geometra e ricercatore-paesaggista) e al contributo di tutti coloro “custodi” che si sono riconosciuti nel lungimirante progetto attraverso l’adozione di un albero di frutto antico, un patrimonio biologico e culturale di valore inestimabile non é andato perduto ed oggi ne é possibile lo studio, la riproduzione e una nuova diffusione e valorizzazione.
Ci sono ancora moltissime cose da fare che vanno ben oltre la manutenzione delle collezioni e delle strutture, per esprimere tutto il potenziale didattico, culturale, ricreativo e sociale dell’Orto. Mi riferisco innanzitutto alla realizzazione di una Foresteria e un’area ristoro, per poi passare al coinvolgimento delle scuole, alla formazione delle guide ambientali e al miglioramento dell’accessibilità turistica, che permetterebbe di diventare nodo di una rete di eccellenza di cultura ambientale. L’Orto Botanico del Sannio ha sinora rappresentato un centro culturale unico nel suo genere, non solo perché le discipline botaniche sono poco rappresentate nel territorio, ma soprattutto per la qualità delle collezioni e il metodo di coltivazione. L’Orto ha le caratteristiche ideali per costituire un polo di aggregazione scientifica e didattica e per ricoprire un importante ruolo formativo per coloro che operano nel settore naturalistico, turistico e per i sempre più numerosi appassionati.
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